Tutti pazzi per gli NFT!

Tutti pazzi per gli NFT!

Torniamo a parlare di NFT, argomento sulla cresta dell’onda da oltre un anno, dietro alla cui popolarità in certi casi insensata si nascondono potenzialità in grado di farci fare progressi impensabili. Vi proponiamo in questo articolo alcuni dei principali casi d’uso per i Non-Fungible Token. Se non sai cosa sono, leggi il precedente articolo che abbiamo scritto sul tema.

Premessa

A marzo del 2021, nel periodo in cui aveva cominciato a montare l’hype sugli NTF, un imprenditore iraniano ha acquistato – per l’incredibile cifra di 2,9 milioni di dollari – il primo tweet mai pubblicato sulla piattaforma social Twitter, autenticato tramite NFT dal suo autore nonché fondatore di Twitter, Jack Dorsey.

De gustibus, direte voi, ognuno può spendere i propri soldi come vuole per le cose che gli piacciono.

Ebbene no, perché dopo un anno l’acquirente lo ha messo all’asta puntando a ricavare fino a 48 milioni ma ha ricevuto offerte a malapena per qualche migliaio di dollari. Il suo intento, quindi, era meramente speculativo e gli è andata decisamente male.

L’episodio fa capire che, quando certi fenomeni prendono piede senza che si riescano a comprenderne chiaramente i valori sottostanti, possono generarsi bolle speculative molto pericolose. Questo però non ci esime dal cercare di capire se davvero gli NFT, basati sulla tecnologia blockchain, abbiano le potenzialità per portare una rivoluzione nelle nostre vite.

Arte come investimento

Il primo NFT in assoluto è stato venduto dall’artista Kevin McCoy a Maggio 2014 a New York durante la conferenza Seven on Seven, per un valore di soli 4 dollari.

A distanza ormai di anni da quell’evento, innumerevoli sono oggi le piattaforme dedicate in cui è possibile acquistare opere digitali di sedicenti o affermati artisti. La più famosa piattaforma è senza dubbio OpenSea, un vero e proprio marketplace attivo dal 2017 e che a fine 2021 ha raggiunto 1 miliardo di dollari in volume d’affari.

Anche le case d’asta tradizionali non hanno potuto trascurare il fenomeno e infatti a marzo 2021 Christie’s ha battuto all’asta un NFT dell’artista Beeple per una cifra che ha superato i 69 milioni di dollari.

Ben presto si sono affermate anche le opere d’arte in versione “phygital“, vale a dire compro un’opera sia in versione “fisica” (ormai non possiamo più dire “reale”…) sia in versione “digitale” certificata, con i relativi diritti di sfruttamento economico.

E infatti non potevano mancare le mostre d’arte virtuali, che configurano uno degli scenari possibili del Metaverso. Esiste una società italiana, Lieu.city, che si presenta come il “primo social network VR per eventi d’arte online”, ma che in concreto fornisce tutti i servizi necessari a coloro che vogliono realizzare una mostra digitale.

Restando in Italia, tra gli artisti spicca Federico Clapis che dal 2015 si è affermato nel mondo dell’arte visuale portando nelle sue opere i temi legati alle nuove tecnologie.

Assolutamente meno comprensibile è il successo riscosso da alcune iniziative come Bored Ape Yacht Club e CryptoPunks, che in poco tempo hanno raggiunto volumi d’affari milionari ma senza avere un reale valore artistico o una qualche altra utilità concreta.

Sullo stesso livello ma con un approccio parodistico e dissacrante, spicca Lino Banksy, le cui opere prendono spunto dal personaggio con cui è diventato famoso Lino Banfi.

In conclusione, le funzionalità NFT hanno ampliato ulteriormente un mercato fiorente che esisteva già, quello dell’arte moderna, portando alla ribalta nuovi artisti e nuove opere provenienti dalla realtà digitale. Non è un caso quindi che pochi giorni fa il CEO di Amazon Andy Jessy abbia dichiarato, in un’intervista alla CNBC, che valuteranno in futuro la possibilità di vendere NFT.

Collezionismo o “semplice” gioco?

Ricordate, non senza nostalgia, le figurine dei calciatori della nostra gioventù? Quelle dei giocatori più famosi erano molto difficili da trovare nelle bustine acquistate in edicola e quindi, per averle, era necessario barattare con i pochi fortunati che ne avessero addirittura un doppione mettendone sulla bilancia molte delle proprie.

Ebbene sì, un principio fondamentale dell’economia è che la scarsità unita alla domanda fa aumentare il valore di un asset e di conseguenza anche il prezzo. Con l’avvento del digitale, qualsiasi asset scambiato in questo mondo non aveva praticamente valore in quanto perfettamente duplicabile (fungibile) come è successo negli anni ’90 e ’00 con la musica in mp3 e i film piratati. Con gli NFT tutto cambia perché, anche se la replicabilità resta, c’è anche la certezza di poter determinare quale sia il file “originale” o quanto meno quello “certificato”.

Ecco che Sorare ci ripropone in versione digitale il mondo delle figurine e del loro “commercio”, oltre a reinventare in chiave moderna il gioco del Fantacalcio: a Gennaio 2022 la carta unica di Erling Haaland è stata venduta per la cifra record di 265 ETH (corrispondenti in quel momento a 614 mila euro). Si tratta di un movimento ampio che gira attorno al mondo del calcio – e dello sport in generale – e che vede attivi in prima persona anche alcuni calciatori, ad esempio Antoine Griezmann come investirore e Gérad Piqué come imprenditore.

Tornando al mondo del gioco in senso stretto, non possiamo non citare Axie Infinity, gioco online del genere play-to-earn (P2E) con poco meno di 3 milioni di gamer e un marketplace NFT interno con un volume d’affari attorno ai 3,5 miliardi di dollari basato sul token AXS collegato alla blockchain Ethereum.

Non mancano esempi anche dal mondo del cinema. Quentin Tarantino, infatti, ha annunciato di voler mettere all’asta alcune pagine manoscritte della sceneggiatura di Pulp Fiction e di alcune scene non presenti nella versione finale del film, ma si è dovuto fermare per la causa intentatagli dalla Miramax che ritiene di avere i diritti per questo tipo di iniziative.

Coinvolgimento delle community di riferimento

Da qualche giorno la National Basketball Association (NBA) ha lanciato i suoi NFT dinamici: in maniera molto simile alle figurine dei calciatori, ad ogni giocatore reale dei playoff NBA corrisponderanno 75 token NFT. La particolarità è che le loro caratteristiche cambieranno in base alle reali prestazioni in campo, calcolate in base a punti, assist, rimbalzi, stoppate e schiacciate.

Dopo altre iniziative come NBA Top Shot, marketplace dove acquistare le più belle gesta in campo dei propri idoli del basket NBA, anche questa chiamata “The Association NFT” è una delle tappe di un progetto più ampio per coinvolgere maggiormente i tifosi.

Socios.com segue molte delle principali squadre di calcio europee e in particolare in Italia ha gestito con squadre come Juventus, Napoli e Inter il lancio dei rispettivi “fan token“, asset digitali che permettono ai loro possessori di godere di particolari benefici come l’accesso prioritario ad eventi speciali, sconti su merchandising e biglietti delle partite e il coinvolgimento diretto in alcune decisioni societarie come ad esempio la scelta della maglia.

Il mondo dello sport è stato precursore nell’utilizzo delle applicazioni NFT per coinvolgere i tifosi attraverso i cosiddetti “utility token“, ma presto in tanti ne seguiranno l’esempio.

Howard Schultz, CEO di Starbucks, ha annunciato che l’azienda farà il suo ingresso nel business degli NFT entro il 2022. Hyundai ha da pochissimo lanciato il progetto Meta Kongz, il primo legato al mondo degli NFT.

L’importanza di queste iniziative risiede anche nel fatto che si tratta di un passo fondamentale in direzione del Metaverso, la cui diffusione su larga scala richiederà ancora alcuni anni nonostante se ne parli tantissimo già oggi.

E in futuro cosa ci attende?

Le potenziali applicazioni non finiscono qui, in quanto molte di esse in futuro potranno interessare tutti i cittadini e non solo collezionisti d’arte e tifosi. In Italia il Decreto Semplificazioni 135/2018 (poi convertito in legge) ha stabilito la validità legale degli smart contract basati su blockchain.

Provate ad immaginare ad esempio il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) o l’intero sistema catastale trasferito sulla blockchain, come sta già avvenendo nel Regno Unito, e più in generale la registrazione di contratti di compravendita o di certificazioni di autenticità tramite NFT, che permetteranno di disintermediare banche notai e uffici pubblici, con notevoli benefici in termini di tempi e costi e garanzie di autenticità.

A livello commerciale è invece già abbastanza definita la linea che numerosi brand retail, come Nike e Benetton, stanno portando avanti nell’affiancare la versione digitale di tutta la loro offerta di prodotti, partendo da quelli più iconici, ovviamente con certificazione di autenticità NFT. Ma l’aspetto più importante su cui puntano è l’opportunità di valorizzare la customer experience, con l’obiettivo di fidelizzare i propri clienti affiancando alla tradizionale esperienza in negozio la nuova esperienza virtuale e immersiva che il Metaverso rende possibile.

In conclusione

Le potenziali applicazioni nei più svariati ambiti della nostra vita sono davvero tante ed è impossibile ad oggi dare un quadro completo, ma ci prefiggiamo con questo contributo di creare maggiore consapevolezza sull’importanza e l’utilità di queste nuove tecnologie, al di là di tutte le speculazioni a cui stiamo assistendo.

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