Donne e digitalizzazione in Italia: a che punto siamo?

Donne e digitalizzazione in Italia: a che punto siamo?

Parte dell’indice dell’economia e della società digitali (DESI), il quadro di valutazione delle donne nell’uso del digitale valuta le prestazioni degli Stati membri in settori quali l’uso di Internet, le competenze degli utenti di Internet e l’occupazione. Il DESI è un indice globale che mira a valutare i progressi dei paesi verso una società digitale. In questo articolo vedremo come si posiziona l’Italia con particolare attenzione al punteggio della digitalizzazione delle donne comparate alla controparte maschile e a confronto con gli altri Paesi.

WID (Women in Digital) e DESI (Digital Economy and Society Index) oltre la digitalizzazione delle donne

La Commissione Europea è un’organizzazione sovranazionale (o internazionale) di Paesi che promuove e coordina politiche e attività nel continente europeo. Il Digital Economy and Society Index (DESI) riassume gli indicatori sulla performance digitale dell’Europa e traccia i progressi dei paesi dell’UE. L’obiettivo di questo progetto è fornire spunti alle autorità pubbliche, alle aziende e ad altre parti interessate sui progressi sulla digitalizzazione della popolazione in generale.

Il quadro di valutazione WID è uno dei modi in cui l’UE valuta l’andamento degli Stati membri in termini di inclusione delle donne nel digitale. Valuta le prestazioni in settori quali la politica del mercato del lavoro favorevole alle famiglie, il bilancio di genere, la strategia per l’uguaglianza di genere e la promozione delle capacità imprenditoriali per le donne. 

I numeri mostrano come ci sia ancora molto da fare. La media europea è di 53.2 punti su 100, con in testa la Finlandia e in coda la Romania.

Il grafico mostra il punteggio delle donne nel digitale (WID) medio per i diversi Paesi dove, più o meno al centro del grafico, la sigla EU indica la media europea.

Com’è stato calcolato il punteggio? Gli analisti hanno calcolato la media ponderata delle tre sotto dimensioni:

  1. Uso di Internet (33,3%)
  2. Competenze degli utenti di Internet (33,3%)
  3. Competenze specialistiche e occupazione (33,3%).

L’unità di misura usata è stata l’assegnazione di un punteggio da 0 a 100. L’immagine qui sotto riporta lo spaccato per delle tre sotto dimensioni analizzate.

Wid per indicatore

Al WID si affianca il Gender Equality Index 2020, un ulteriore indice più specifico, pubblicato annualmente dal European Institute for Gender Equality (EIGE) che esamina la digitalizzazione e il futuro della forza lavoro, e che offre tre aree chiave di interesse: competenze digitali, automazione e innovazioni e diritti umani. 

Gender equality index donne in Europa

La digitalizzazione è uno dei problemi così come la parità di genere. Si sta facendo ancora troppo poco e questo è uno dei motivi del creare un indice specifico per le donne e il digitale.

Il divario è ancora davvero troppo ampio. Se continuiamo di questo passo l’UE, con un punteggio di 67,9 su 100, è lontana almeno altri 60 anni dal raggiungere la completa uguaglianza di genere. Cresce troppo poco, troppo lentamente, un punto ogni due anni.

La scarsa digitalizzazione, come abbiamo detto, è oltre a molti altri fattori, politici e sociali, uno dei fattori che avrà un impatto anche nel mondo del lavoro. Infatti, con l’espansione di nuove tecnologie ad alto livello di automazione, i posti di lavoro meno specializzati, a cui si accede con una istruzione digitale di base, sono quelli più a rischio.

Women in Digital 2021: la posizione dell’Italia

Il Women in Digital Scoreboard 2021 mostra che rimane un significativo divario di genere nelle competenze digitali specialistiche, anche se il divario si sta riducendo nelle competenze degli utenti di Internet.  L’indice valuta la partecipazione delle donne nella “digital economy” secondo le dimensioni: 1) utilizzo di Internet, 2) competenze digitali, 3) competenze specialistiche e occupazione.

L’Italia si posiziona al 23° posto su 27, con una media di punteggio di 43.8, comparato alla media europea di 53.2, solo davanti a Polonia, Ungheria, Bulgaria, Romania.

È allarmante che nell’uso di Internet solo il 19% delle donne vada oltre le competenze di base dell’uso di Internet, rispetto al 25% degli uomini. Ancora peggio che solo il 13% degli specialisti laureati STEM siano donne. Certo la media europea non è così lontana con solo il 14%. Più in generale in EU solo il 19% degli specialisti ICT e circa un terzo dei laureati in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica sono donne.

Per quanto riguarda più specificatamente l’indice sull’uguaglianza di genere l’Italia, con un punteggio di 63.5 è al 14° posto.

Progressi in Italia della parità di genere

Conclusioni

La presa di coscienza è il primo passo da compiere ma non basta. Anno su anno gli indici vengono pubblicati come un “dato di fatto”. Le azioni concrete da intraprendere sono altre, i report servono a una fotografia. La Comunità Europea sta cercando di cambiare alcune cose, da bandi più inclusivi, a corsi di digitalizzazione, con particolare attenzione alle donne e all’incentivo dell’ampliamento della partecipazione femminile alle discipline STEM. Corsi online anche per quanto riguarda le nuove tecnologie.

Cosa sta davvero facendo l’Italia per promuovere la digitalizzazione della popolazione e, in particolare, per quella femmnile? Molte sono le iniziative di associazioni e gruppi, forse sarebbe il caso di ampliare il programma a qualcosa di più governativo che vada oltre le “quote rosa”.

Riferimenti

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