Obiettivo di questo post è mettere a confronto prodotti e servizi. Partiamo dalla definizione del prodotto: è un oggetto che a fronte di un corrispettivo economico entra in possesso del suo utilizzatore il quale ne è responsabile nella sua totalità. Un esempio molto diffuso è l’acquisto di un’auto. Per quanto riguarda il servizio è un beneficio di cui usufruisce il suo utilizzatore ancora a fronte di un corrispettivo economico. Però in quest’ultimo caso spesso la responsabilità è molto limitata se non addirittura inesistente. Un tipico esempio è dato dalle utenze domestiche. Esistono anche delle formule commerciali che combinano prodotti e servizi: sempre più spesso chi vende automobili offre in abbinamento all’auto scelta diversi servizi che vanno dal finanziamento dell’importo dovuto alla sua assicurazione ad un prezzo competitivo. Questo chiaramente è solo uno degli innumerevoli esempi presenti oggi sul mercato.
Osservando l’evoluzione dei consumi si può notare come da un passato in cui il prodotto era la opzione preferita dai consumatori si sta sempre più affermando il paradigma dei servizi: le nuove generazioni sentono sempre meno l’esigenza del possesso di un oggetto e quindi del suo uso esclusivo. Se pensiamo al servizio di car sharing possiamo evidenziare due aspetti che ne hanno decretato il successo: il primo è relativo alla convenienza economica da parte di chi utilizza questo servizio. L’utilizzatore non dovrà sostenere il costo dell’acquisto di un’auto e di tutti i servizi a contorno quali manutenzione, assicurazione ed eventuali costi extra nati da imprevisti (sinistri, manutenzione straordinaria, etc.) bensì pagherà per il suo reale utilizzo. È inoltre un modello sostenibile con impatti evidenti anche sulla mobilità soprattutto nei grandi centri abitati. Nel caso in cui ad esempio 10 persone decidessero di usufruire del servizio di car sharing sì ridurrebbe il numero di posti auto occupati da dieci a due o tre. Inoltre, se queste auto fossero elettriche ci sarebbe una sensibile riduzione di emissione di anidride carbonica.
Al di là della mobilità esistono ulteriori campi dove i servizi hanno ampiamente sostituito i prodotti: un esempio molto chiaro è quello dell’intrattenimento digitale nel quale rientrano film, musica, videogiochi e libri. Per essi sono presenti svariati fornitori che in base al pagamento di una quota fissa mensile o annuale danno accesso a un catalogo di contenuti veramente ampio. Basti pensare ai servizi di streaming più diffusi al mondo quali, a titolo esemplificativo, Netflix, Amazon Prime Video e Disney+. In questo specifico caso il prodotto fisico è stato sostituito da un servizio digitale che viene usufruito mediante streaming in tempo reale. Discorso analogo per la musica (Amazon Prime Music, Spotify, Apple Music, etc.), per i videogiochi (PlayStation Plus, Xbox Game Pass, etc.) e libri (Kindle Unlimited, Kobo Plus, etc.).
In conclusione, non esiste una soluzione migliore fra prodotto e servizio: dipende molto dallo specifico contesto in termini di esigenze, disponibilità economica, propensione al rischio e non da meno cultura dell’utilizzatore!