Il cloud computing, spesso conosciuto semplicemente come cloud, è la pratica con la quale viene messa a disposizione di un utente una qualsiasi risorsa remota. Negli ultimi dieci anni possiamo osservare un grande utilizzo del cloud sia in ambito professionale che in ambito consumer anche se il concetto di cloud esiste da decenni: questa sua accelerazione probabilmente dipende dalla democratizzazione di tecnologie quali ad esempio connessioni ultraveloci.
Esiste una classificazione delle tecnologie cloud per le quali vengono identificate tre tipologie:
- Infrastructure as a service (Iaas)
- Platform as a service (Paas)
- Software as a service (Saas)
Infrastructure as a service (IaaS) si riferisce ad un servizio con il quale vengono messe a disposizione risorse remote che possono spaziare da spazio disco a intere batterie di server con tutta l’infrastruttura intorno ad essi. Invece con Platform as a service (PaaS) vengono resi disponibili ambienti di sviluppo e distribuzione nel cloud in maniera tale che gli sviluppatori possano creare e rilasciare sempre nello stesso ambiente la propria applicazione. Infine, Software as a service (SaaS) prevede la disponibilità di applicazioni immediatamente disponibili all’utente quali ad esempio la posta elettronica. A titolo esemplificativo e non esaustivo, si riportano di seguito alcuni esempi:
- IaaS – Google Compute Engine, Amazon S3
- PaaS – AWS Elastic Beanstalk, Google App Engine
- SaaS – Google Workspace, Microsoft Office365
E’ evidente che per esigenze diverse esistono tipologie di prodotti diversi ma spesso soggette alle stesse domande da parte di chi ne valuta l’adozione:
- I miei dati in cloud sono al sicuro?
- Chi può accedere ai miei dati e consultarli?
- Si può mantenere il controllo sui propri dati?
Questi sono solamente tre esempi poiché le domande che si sentono riguardo il cloud sono veramente numerose. In realtà la decisione di passare da soluzioni in house a soluzioni cloud, come per tutte le scelte, non è né giusta né sbagliata. Esistono dei punti di forza e punti di debolezza che sono evidenziati nella tabella di seguito:
PUNTI DI FORZA | PUNTI DI DEBOLEZZA | NOTE |
---|---|---|
Ampio catalogo di prodotti/servizi | In genere si ha accesso a un numero veramente elevato di prodotti/servizi | |
Risorse immediate e scalabili | Le risorse sono istantaneamente disponibili e scalabili verso l’alto e verso il basso | |
Qualità | La qualità generale del servizio viene garantita dal fornitore nel rispetto di SLA normati da contratto | |
Compliance | Tutti gli aspetti relativi alla sicurezza e alla normativa giuridica sono garantiti dal servizio scelto | |
Supporto multi-device nativo | In genere tutti i prodotti/servizi supportano la maggior parte dei dispositivi presenti sul mercato | |
Pay per use | Vengono corrisposte solamente le risorse realmente utilizzate e questo rappresenta un vantaggio sia sui bassi che sugli alti volumi | |
Minori costi interni | Il risparmio di costi interni può essere notevole soprattutto se si pensa a grandi volumi. In quel caso, probabilmente, non ci sarà bisogno di un intero dipartimento ma bensì di un team correttamente dimensionato | |
Vincolo forte con il fornitore | Il rischio che si corre è di rimanere vincolati ad uno specifico fornitore soprattutto in caso di soluzioni PaaS/SaaS | |
Limitazione nella personalizzazione | Possono esserci limitazioni nella personalizzazione soprattutto nell’adozione di soluzioni SaaS per aziende il cui brand è estremamente forte |
Come evidenziato in tabella i punti di forza sono nettamente maggiori in numero rispetto ai unti di debolezza ed è per questo motivo che ormai tutte le aziende, se non totalmente, in quota parte utilizzano il cloud.